Menefreghismo e inciviltà sulle rive del Brenno

Metti un tardo pomeriggio a Biasca e la voglia di farsi un bagno rinfrescante sulle rive del fiume. Scansando i rifiuti, naturalmente.

Di Giancarlo Fornasier

C’è chi lo chiama “littering”, in verità si tratta di semplice ignoranza. Quello che vedete nelle immagini pubblicate non sono il risultato di un sacchetto dei rifiuti inavvertitamente rotto da un turista confederato. E nemmeno quando ottenuto dopo un’affannosa e certosina ricerca della “spazzatura perduta” sulle rive del fiume Brenno. No, è solo il segno più evidente e macroscopico della maleducazione e della profonda ignoranza che, ahinoi, nessuna campagna di sensibilizzazione pare sia in grado di debellare. E questo avviene quotidianamente, tutti i giorni. Cioè tutti i giorni su una piccola spiaggia a nord del Ponte Vecchio a Biasca puoi raccogli, sparso qui e lì, quello che vedete: scarti di varia natura distribuiti su un’area sabbiosa lunga una ventina di metri e larga \bsei. Naturalmente la raccolta più “ricca” la potete fare nel fine settimana, quando nella zona – frequentata quasi esclusivamente da chi abita nel borgo, molti giovani e famiglie incluse, va detto – si assiste a un piccolo via vai. Ma qui non stiamo certo parlando delle “Maldive di Milano”, e nemmeno della spiaggetta di Arbedo o della Foce del Cassarate. Insomma, tanta roba in poco tempo. Niente male.

Per raccogliere decine di mozziconi di sigaretta, tappi a manciate, bottiglie di vetro e in pet, plastiche varie, contenitori di alluminio, mollette per i capelli, assorbenti interni e molto altro sono bastate 2 mani 2 e 5 minuiti 5, alle ore 18 di un normale martedì pomeriggio (ma tanto altro si nasconde sotto la sabbia e tra la rigogliosa vegetazione, c’è da giurarci). Il che conferma che di rifiuti abbandonati volontariamente e senza nessuna vergogna si tratta. Lasciati lì, sulle sponde di un corso d’acqua che meriterebbe molto, molto più rispetto. Un modus operandi che non riguarda solo i “soliti giovinastri”, vista la presenza di succhi di frutta, caramelle e merendine: vuoi vedere che anche qualche premuroso genitore non sa dove gettare i rifiuti? 

“Il municipio dovrebbe posizionare un cestino, ci vuole poco dai…”, penserà qualcuno. Eh, il bello è che l’Ufficio tecnico comunale di Biasca un bidone bello grande e pesante lo ha posizionato da anni, e viene regolarmente svuotato. Anzi, con una catena è stato pure legato a un palo in ferro: sapete, ogni tanto a qualcuno viene in mente di gettarlo tra il verde. Così, tanto per fare… un bel mistero. Senza considerare che esistono leggi, regolamenti e ordinanze – e conseguenti multe, pure salatine – per chi imbratta e ha comportamenti “contrari alla salvaguardia dell’area pubblica” (vedi sotto).
Qualche mese fa un’anima gentile e sensibile ha pure creato e posizionato un cartello, nel quale si chiede gentilmente più rispetto ed educazione ai frequentatori della riva, che è pubblica e di tutti va da sé. In molti lo fanno, tanti altri probabilmente non sanno leggere o sono inclini ad altre convivenze. Magari convinti che sarà il fiume stesso a portarsi via tutto (come spesso avviene). Oppure che raccogliere da terra i propri rifiuti sia un gesto poco elegante e nobile. Sì, ci penseranno altri, forse chi di vivere tra bottiglie rotte e plastiche non ci sta (e così raccoglie anche le schifezze altrui). Coloro che credono sia molto meglio lasciare al resto della collettività un territorio, se non incontaminato, almeno pulito.\b E basta poco, molto poco.

PS: Avete mai visto le rive del Lago Tremorgio decorate con sacchetti per la pupù dei cani, oppure i sentieri attorno alla cima del Generoso segnati con mozziconi di sigaretta e cartacce grandi e piccole? Fatevi un giro in questa estate “tutta da godere”, in Ticino naturalmente.

 

 

 

 

 

Articoli simili