Metà alfa, metà metrosexual
Mariti e compagni non sono quelli che sognavamo? Per forza, abbiamo chiesto agli uomini di cambiare (e, si sa, il multitasking non è proprio il loro forte).
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del venerdì nelle pagine de laRegione.
Come l’amicizia tra uomini e donne, le relazioni a distanza, il vestito elegante–sportivo e il mostro di Loch Ness, quello del “maschio Alfa” è un mito sul quale siamo periodicamente condotte a ragionare causa avvistamenti. Come tutti i miti, anche quello del maschio Alfa esiste e affonda le radici in esigenze e osservazioni reali. Il mito esiste quando ci lagniamo del fatto che nessuno più ci paghi il conto al ristorante, ci ceda il passo in ascensore, apra i barattoli con la sola forza delle mani e le birre con l’accendino. La realtà è che noi donne non vogliamo affatto il maschio Alfa, ma vogliamo un pizzico di alfa nel maschio che ci siamo scelte. Ed esercitiamo con metodo il diritto (sacrosanto) di risentirci se quel pizzico di “alfitudine” non viene espresso nei modi e nei tempi che desideriamo.
Prendiamo il caso, ovviamente ipotetico, di una coppia in isolamento e convivenza coatta. Ciascuno ha il suo computer, una connessione internet potente, nessuna necessità di chiacchierare. Niente di diverso dal solito, insomma, se non fosse che gli spazi sono affollati a ogni ora del giorno e là dove un tempo erano tutte borse e cabine armadio, sta parcheggiato il “Camper dei Sogni” di Barbie. Si dirà: non c’era bisogno di catastrofi pandemiche globali per rendersi conto d’aver perso per strada ampi pezzi di libertà.
Il maschio di casa ha resistito fino all’ultimo andando in ufficio, usciva solo e armato come chi si inoltrasse nella giungla per portare a casa qualcosa da mangiare. Finito l’eroismo la giungla è arrivata dentro casa. Ogni mattina, armato di pazienza fino ai denti, esce dalla cucina a vista per chiudersi in camera da letto. Cinque passi richiedono un abbigliamento adeguato. La parte femminile della famiglia è vestita e truccata alle nove del mattino, il pigiama è severamente vietato dopo quell’ora, perché ci è stato insegnato che bisogna essere sempre in ordine e rendere giustizia a un guardaroba che non basterà una vita ad ammortizzare. Lui non fa una piega. Si avvia alla camera da letto indossando camicia bianca perfettamente stirata, golfino blu e pantaloni della tuta. Metà maschio alfa, metà metrosexual. A stretto uso di video call.