Tito Balestra, professione scout

Pochi giorni fa ha contribuito a salvare un uomo che rischiava di annegare. Un piccolo eroe pronto all’avventura

Di laRegione

È nel West Virginia, e più precisamente nella Summit Bechtel Reserve di Oak Hill che dal 22 luglio al 2 agosto pianterà letteralmente le tende il prossimo Jamboree, il 24esimo della storia. Radunerà qualcosa come 45mila scout provenienti da tutti gli angoli del mondo. 
Anche dalla Svizzera, che sarà presente al ritrovo mondiale dei discepoli di Baden-Powell con una delegazione composta da 1’110 giovani. Fra loro c’è anche Tito Balestra. Anzi, Bech, visto che questo è il suo «totem» (il nominativo che gli scout si guadagnano sul campo dopo una sorta di cerimoniale). Quindici anni compiuti il 24 maggio, Bech sarà uno dei 69 ticinesi che tra pochi giorni partirà per gli Stati Uniti.
Lui il mondo degli scout lo conosce bene, visto che ne fa parte da 8 anni: «Gli scout sono un po’ come una seconda famiglia per me – racconta Tito –. Anche perché, prima di me, a entrare in questo mondo sono state le mie due sorelle maggiori. Attraverso lo scoutismo ho imparato parecchie cose – dai nodi ai bendaggi, passando per le misure di primo soccorso e la costruzione di tende – che mi sono poi tornate estremamente utili pure nella vita quotidiana. E che sicuramente dovremo rispolverare al Jamboree. Ma, prima ancora di tutto ciò, per me, la parola scoutismo fa rima con avventura e natura».

Un Primo Agosto speciale
Con il foulard arancio-blu (segno distintivo dell’ultracinquantenne sezione di Gambarogno), Bech ha fatto tutta la trafila, che l’ha portato prima a indossare la camicia blu dei lupetti, poi quella kaki degli esploratori. «Anche se negli Stati Uniti, per distinguere la delegazione svizzera da tutte le altre partecipanti al campo, indosseremo una tenuta di un altro colore». Questo, per lui, sarà un Natale della Patria del tutto speciale, visto che il Primo Agosto lo passerà sì con parecchi altri suoi connazionali, ma in un altro Paese e assieme a gente proveniente da tutto il mondo… «Faremo sicuramente qualcosa di particolare, anche se nel dettaglio non so ancora cosa. Di certo sarà una festa unica, che mi ricorderò per tutta la vita».
Il lungo avvicinamento al Jamboree è iniziato praticamente 4 anni fa, appena terminato il raduno mondiale in Giappone. «Abbiamo svolto la regolare attività con la sezione e, parallelamente, partecipato ai corsi informativi e preparatori: questo appuntamento rappresenta l’apice della ‘carriera’ di uno scout». Adesso che il conto alla rovescia si è quasi esaurito, al solo pensiero gli occhi di Bech si illuminano: «Ci saranno molte culture diverse. Mi aspetto di incontrare nuovi amici e magari imparare lingue diverse, tramite i segni. Sarà un’avventura. Con gli scout in questi anni di avventure ne ho già vissute molte, tutte entusiasmanti e diverse fra loro, ma il Jamboree sarà qualcosa di ancora diverso. Di unico». Come unica è la possibilità di prendervi parte, da scout. La cadenza con cui si svolge (quadriennale) è stata infatti voluta per permettere a tutti i seguaci di Baden-Powell di parteciparvi una (e una sola) volta nella loro carriera da scout. Nel West Virginia saranno presenti scout nati tra il 22 luglio 2001 e il 21 luglio 2015. C’è poi chi sceglie di rivivere l’esperienza come rover (i «veterani») o animatore.

Stretta di sinistra
L’emozione di un Jamboree, per ora Bech l’ha vissuta attraverso gli occhi e i tanti racconti di sua sorella, «Janette», che aveva partecipato al precedente raduno mondiale in Giappone. «Al ritorno ne era entusiasta. Al punto che per mesi abbiamo sentito i suoi racconti su quell’esperienza». 
Il 22 luglio Bech scoprirà l’America. Ma lo farà con altri occhi e sensazioni rispetto al classico turista: «È da diverso tempo che ci penso… Sono già stato in America latina, ma mai negli Stati Uniti: per me sarà una realtà tutta da scoprire». Un piccolo grande mondo, racchiuso in un altro e, soprattutto, un universo a sé: il 24esimo Jamboree della storia degli scout sarà qualcosa di inedito anche rispetto ai raduni mondiali precedenti, visto che aprirà le sue porte a tutti gli effetti alla tecnologia: parte delle informazioni verrà trasmessa via smartphone: «Verremo costantemente informati sul programma delle attività proposte all’interno del campo, e sarà possibile prenotarle. Perché, vista l’enorme partecipazione, le lunghe code sono da mettere in preventivo». Ci congediamo da Bech e da tutti i suoi compagni di avventura con il più classico dei saluti scout: una stretta di sinistra. E buon Jamboree!

 

IL PERSONAGGIO
Tito Balestra, nato il 24 giugno 2004, è entrato a far parte del mondo degli scout all’età di 7 anni. Con il foulard arancio-blu della sezione di Gambarogno, prima come lupetto, per poi divenire capo sestena. Con la camicia blu di lupetto ha partecipato a svariati campeggi sezionali, nonché a quello cantonale («fantaSTico» nel 2013) a Dalpe. Indossata la camicia kaki di esploratore, ha poi partecipato ai campeggi a Palagnedra (2016, anno in cui ha ricevuto il «totem»: Bech) ed Einsiedeln (2017). Da ultimo l’anno scorso a quello regionale «sanbe18» a San Bernardino. Il Jamboree negli Stati Uniti concluderà il suo percorso di esploratore: da settembre Bech riceverà i «gradi» di pioniere (nonché la camicia rossa). 

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