Amami come si amano i tovaglioli dell’Ikea
Tornate sempre a casa con una montagna di roba che forse serve-forse non serve proprio? Beh dai, di sicuro ci sarà qualcosa di cui discutere…
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione.
Li ho sbirciati amarsi davanti alla serie LACK, sapendo che sarebbero arrivati alle mani alla sezione piante, sbuffando all’idea di mettersi in casa quell’arbusto verde e contorto con poche foglie (“ma secondo te è vero o finto?”). Li ho visti guadagnarsi il reparto magazzino, quello in cui ogni oggetto è catalogato con un numero e riposto in un corridoio, con sollievo e preoccupazione. Una volta usciti sembrano domandarsi tra gli scatoloni che contengono mondi di BILLY, EKTORP e MALM: cosa faremo? Polpette, hot dog e biscotti allo zenzero prima di arrivare a casa a montare queste gigantesche sorprese dell’uovo Kinder con cui ci si diletta dopo i venti?
Anche a un metro di distanza, l’Ikea è un osservatorio privilegiato delle nostre vite. Andate per fare un giro, senza maschi che vi ricordino lo scopo con cui siete entrati né bambini che si buttino sui letti di quegli angoli idilliaci e ordinati, grandi come il vostro bagno eppure perfettamente attrezzati (“ma allora sono io che non sono abbastanza ordinata? Allora, con quel portascarpe pieghevole a ripiani tutto cambierà? Chi ha bisogno di un’agenzia immobiliare quando ci sono i contenitori a scomparti STUK?”). La condizione ideale, quella in cui nessuno ci disturba, risulta una bomba ad orologeria. Dov’è David Foster Wallace quando serve, vi domandate osservando la coppia che ritiene il tavolino LACK perfettamente intonato allo stile di casa propria, certamente molto più del set LINDVED il quale ha tuttavia il pregio di poter essere collocato anche in balcone. Si fermano, discutono, decidono. Con quella meticolosità che soltanto chi mette su casa per la prima volta e si ama con la tenacia dell’inizio può avere. Voi, entrate per fare un giro, al terzo set avete già fotografato cinque scrivanie ideali per il salotto. Una volta a casa prenderete le misure. E non tornerete mai. Nel frattempo, infilate nel carrello portascarpe, accessori da cucina, teglie da forno. Andare all’Ikea da soli è come andare a fare la spesa affamati. Senza nessuno con cui litigare e battagliare sul “ci serve-non ci serve-fa comodo” siete disorientate, in balia degli espositori e dei pensieri. Tornate a casa con una palette di tovaglioli di carta che raggiunge il costo della scrivania che non siete riuscite a comprare. Di sicuro, a casa, avrete qualcosa di cui discutere.