I pazzi colori di Lisa Cattaneo

Il suo colore è il verde; ama la montagna; sorrisi e gesti gentili la fanno stare bene, mentre la fa imbestialire la cattiveria…

Di Clara Storti

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Nata a Mendrisio, Lisa Cattaneo nei primi anni della sua vita ha abitato a Meride con papà Filippo e mamma Boel, che le ha dato anche radici svedesi. Trasferitasi a Rancate, la famiglia si è allargata con la nascita dei fratelli Lena ed Emil. Seguendo le orme di nonna Maria, Lisa intraprende sartoria, ma una volta diplomata capisce di essere confusa. Decisa a recuperare la maturità allo CSIA, scopre l’illustrazione come possibilità espressiva. Le riflessioni circa il suo futuro la portano in Olanda, a Rotterdam, dove oggi vive e studia. L’occasione del nostro incontro è l’edizione numero 85 del ‘Diario scolastico della Svizzera italiana, agenda 2024-2025’, edito da iet, che la giovane ticinese ha illustrato partendo da dodici racconti scritti da ragazze e ragazzi: ‘La richiesta di illustrarla mi ha emozionata molto, perché ne sono sempre stata una grande fan’.

Il suo colore è il verde; ama la montagna; sorrisi e gesti gentili la fanno stare bene, mentre la fa imbestialire la cattiveria; ‘sincerità’ è, per lei, la parola più significativa; per ricaricare le batterie va in montagna o abbraccia Rino, il suo cane; il suo cibo preferito – “un po’ poco originale”, dice lei – è la pizza! Nella sua classifica musicale personale, la emoziona sempre ascoltare En stund på jorden di Laleh; ama tutti i film di Wes Anderson: “Che è anche una fonte d’ispirazione (‘Fantastic mister Fox’ è una meraviglia)”. Sul comodino ha Le otto montagne di Cognetti e il ricordo a cui tiene di più sono le estati trascorse in Svezia, “scalza sulle strade sterrate”.


Un ritratto dell’illustratrice ticinese

Lisa Cattaneo, giovane illustratrice ticinese nata nel Novantotto, è cresciuta in una casa in cui non mancava la creatività. “Quando eravamo piccoli, eravamo molto liberi nell’esprimerci; che si trattasse del disegno, del gioco, della cucina o di mille altri lavoretti”. Mamma Boel, scultrice cresciuta artisticamente fra le mura accademiche di Brera a Milano, “mi portava nei musei prima che sapessi parlare e camminare” e, ne è certa, tutto ciò che ha visto allora lo ha assorbito e ha contribuito a formare una “libreria di immagini che ancora oggi è di ispirazione”. Pensandoci su, tira le somme: “Già da bambina ero interessata a fare, creare, costruire e disegnare. Ero una bambina molto colorata e il colore ancora oggi per me è fondamentale, nel mio lavoro; la mia casa e ciò che indosso”.


© Lisa Cattaneo
Jump!

Le mani in pasta

Nata e cresciuta quindi con le mani in pasta fin da piccina, guidata dall’esempio di nonna Maria (la sua donna forte) che era sarta, dopo le Medie si iscrive alla SAMS di Viganello, perché “anche la sartoria è un settore creativo e lo ritenevo perciò adatto ai miei interessi”. Diplomatasi come sarta, si specializza in Tecnica dell’abbigliamento alla STA, sempre a Viganello. Tuttavia, arrivata a quel punto, ricorda che si sentiva parecchio confusa: “Avevo due diplomi, avevo imparato tantissimo e trovato la mia amica del cuore”, ma non la sua vera via espressiva.

Si prende allora del tempo per riflettere e capire; nel mentre lavora un po’, fino a che si decide “di recuperare la maturità professionale artistica allo CSIA di Lugano”. È in quel periodo che scopre l’illustrazione, grazie a un corso scovato su Domestika tenuto dall’illustratore spagnolo Adolfo Serra. “Mi si era aperto un mondo: perché non ci avevo pensato prima?!”. Da lì, Lisa inizia a informarsi, scoprendo la possibilità di iscriversi a un Bachelor in illustrazione alla Willem de Kooning Academy (WDKA) di Rotterdam, dove fra non molto inizierà l’ultimo anno della formazione intrapresa nel 2021. Allora, prima di cominciare in accademia, ha trascorso un periodo di lavoro come ragazza alla pari a Den Haag, per capire se davvero potesse viverci… “L’Olanda mi ha conquistata per la sua innovazione e la sua multiculturalità. Mi sono sentita subito accolta e così ho realizzato il mio sogno di vivere in un posto più a nord e più simile alla Svezia, ma con più luce in inverno e più vicino a casa”. Casa, il Ticino, che le manca molto quando è distante, così come “tutte le splendide persone che ho lì. Spesso, quando ci si allontana da qualcosa, ci si rende conto di quanto sia prezioso. E infatti è stato proprio così. Ho dovuto allontanarmi, imparare e crescere come persona per essere pronta a tornare con una nuova versione di me stessa”, confida.


© Lisa Cattaneo
Vase

Colore, dolcezza e Pippi Calzelunghe

Abbandoniamo la linea fluviale che scorre dalla Nuova Mosa fino a qui, per esplorare il suo fare. Suggestioni e intuizioni arrivano soprattutto dal mondo che la circonda e dalla vita di tutti i giorni, le piace difatti “rappresentare gesti quotidiani, che sono importanti, ma che spesso ci dimentichiamo di vedere e apprezzare. Sono molto sensibile, osservo e immagazzino” e tutto ciò è parte del suo processo creativo. Ispirazioni che poi – grazie all’uso del tablet – raffigura rendendole il più lineare e “semplice possibile, spesso ritracciandole più volte” prima di passare al colore. La quotidianità e l’esperienza passata sono servite a Lisa anche per l’elaborazione dell’impianto illustrativo del Diario scolastico edito dall’Istituto Editoriale Ticinese, che racconta storie di oggetti (e azioni) che non esistono (quasi) più come audiocassette, album fotografici, Polaroid, elenco telefonico… un catalogo di ‘oggetti smarriti’ che le è molto vicino per una questione anche anagrafica.


Stare da soli, illustrazione per il Diario scolastico della Svizzera italiana (iet)

Di là dai contenuti, guardando ai suoi lavori, dal punto di vista della resa, a colpire è l’uso del colore acceso con abbinamenti contrastanti – come lei stessa descrive –, che è cifra del suo linguaggio espressivo minimale, insieme a “soggetti spesso grandi e sproporzionati che fanno sorridere”. Se le si chiede che cosa intenda trasmettere attraverso le sue tavole, risponde con schiettezza: “Con il mio lavoro, vorrei portare colore e dolcezza”.

Se il contesto che la circonda è un bacino dove attingere suggestioni che prendono forma sul foglio bianco (di carta o di pixel), a darle ispirazione sono anche le storie che ascoltava e leggeva da bambina: “Sono cresciuta con i racconti di Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe era la mia eroina e sognavo di poter volare come Karlsson sul tetto (Karlsson på taket). Ho anche dolci ricordi delle storie dei Mumin di Tove Jansson”. Considera altresì un suo grande maestro Bruno Munari “a cui guardo e che sento vicino. Tra le ispirazioni più recenti, devo ringraziare Adolfo Serra, per avermi fatto riscoprire l’illustrazione, e le fantastiche Cachetejack, che mi fanno sentire meno sola. Ma ce ne sono moltissimi altri… ho una lista infinita di illustratori e creativi che ammiro”.

Filati, lunario, sogni

Nel tempo libero, Lisa si dedica ai filati che lavora a maglia e uncinetto, realizzando manufatti che mette in vendita. Questa attività artigianale, chiarisce, le permette di controbilanciare il carico mentale del lavoro illustrativo: “Mi succede di non aver voglia di disegnare nel tempo libero, particolarmente durante i periodi scolastici intensi, ma sento comunque la necessità di sfogare la mia creatività”.

Insieme allo studio, Lisa lavora a progetti personali (“che tengo nel mio sketchbook e che spesso pubblico sul mio profilo Instagram”) e a committenze, dove si prefigge sempre di tener fede al proprio linguaggio. Ora come ora, crede che sia complicato riuscire a campare unicamente del mestiere di illustratrice. Terminati gli studi, infatti, dice che ha “intenzione di lavorare a metà tempo e per il restante fare i miei lavori di freelance. Questo anche perché desidero continuare ad amare ciò che faccio e non finire con il detestarlo”.

Ci pensa su e chiude: “Fare illustrazioni per brand stilosi che ammiro” è un suo sogno nel cassetto, insieme – e soprattutto – a quello di “essere felice e vedere tutti coloro che mi circondano felici”.


© Lisa Cattaneo
Draw

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