Spartiti proibiti (alcuni sì, altri meno)
Sono peggio le droghe visionarie dei Greatful Dead o la sessualità cantata da Jane Birkin?
Di Redazione/T7
Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione
“Relax non farlo / quando vuoi venire / Relax, non farlo / Quando vorresti andarci / Relax non farlo / Quando vuoi succhiarlo / Relax non farlo / Quando vuoi venire / venire – oh oh oh / Spara nella giusta direzione / Fai che sia nelle tue intenzioni / Vivi quei sogni / Progetta quei piani / Devi colpirmi / Colpiscimi / Colpiscimi con quei raggi laser”.
Nel 2023 il brano ‘Relax’ dei britannici di Liverpool Frankie Goes To Hollywood compirà 40 anni. Successo planetario da milioni di copie, dopo una prima consueta diffusione alla radio e in TV, la BBC decise fosse meglio “relegarlo” alla programmazione notturna. Naturalmente, il problema erano i messaggi contenuti nel testo, decisamente spinterello (vedi sopra). In verità, nulla più che una rilettura gay da discoteca del classico ‘Je t’aime… moi non plus’ della coppia Gainsbourg/Birkin (1969). La campagna promo-pubblicitaria comprendeva messaggi tipo: “Frankie Goes to Hollywood are coming… making Duran Duran (quelli di ‘Wild Boys’, per capirci, ndr) lick the sperm (o shit, ndr) off their shoes” e “Nineteen inches that must be taken always“. Il tempo stempererà la questione, ma ancora oggi fa “strano” ascoltare la carrellata di doppi sensi e orgasmi di Holly Johnson & Co. alle 10 del mattino, per dire. Sarà la prova che ciò che le canzoni raccontano, in generale, poco interessa… tanto è uguale. Non la pensava così la signora Tipper Gore (classe 1948), che nel 1985 s’inventò la classificazione dei dischi in base ai contenuti. Alla moglie di Al Gore non andavano giù Madonna e un certo heavy metal: che ne pensasse di Serge Gainsburg non si sa.