La duchessa e i calzini del principe
Te ne vai negli Stati Uniti e sbatti la porta. Eppure la fortuna ha voluto che ti sposassi uno dal “sangue blu”. Che poi non è garanzia di nulla, si sa
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un articolo apparso sabato su Ticino7, allegato a laRegione.
“Io adoro le nonne”. Meghan Markle ha un tono giulivo mentre racconta di aver risposto in questo modo ad Harry dopo la proposta di incontrare la nonna e prima di apprendere che il protocollo richiedeva un inchino. Del resto, come lei stessa ha detto nella lunga intervista rilasciata ad Oprah Winfrey insieme al marito, non aveva mai googlato il suo amato. Il fatto che fosse un principe e che la nonna si qualificasse come Regina poteva legittimamente esserle sfuggito. Come ogni capolavoro, l’intervista è un tale insieme di ingenuità, perfidie e assurdità da risultare imperdibile.
Antropologi ed esperti di politica estera, a rapporto: ci vorreste voi per commentare il candore con cui la giovane accusa di rigidità la monarchia inglese (un’istituzione che probabilmente la rigidità l’ha inventata, come ha scritto qualcuno) e l’assoluta tranquillità con cui sostiene di essere una donna di mondo, perciò abituata a incontrare gente famosa, “sai, vivo a L.A. e qui si incontrano continuamente celebrities”.
Psicologi a rapporto: nessuno a Palazzo, a detta dei due duchi riparati Oltreoceano per sfuggire alla trappola della Monarchia, si preoccupa di come ci si sente, solo di come si appare. E qui arriva il passaggio più esplosivo e problematico per i reali, secondo cui un imprecisato membro della famiglia avrebbe espresso preoccupazioni razziste sul colore della pelle di Archie.
Harry racconta di aver cercato di incontrare la nonna, ma l’appuntamento prima confermato sarebbe stato annullato per i troppi impegni della Regina. “Quindi la Regina non fa ciò che la Regina vuole?”, chiede Oprah maliziosa, giocando su un immaginario pubblico fatto di principesse sul pisello e regine di cuori onnipotenti e ansiose di tagliare teste.
Eppure, forse la notizia più esplosiva è che guardiamo Meghan e Harry con l’accondiscendenza che si riserva agli innamorati: gente priva di senso del ridicolo, abituata a raccontarsi ciò che vuole e circondata da gente che aveva capito tutto da tempo ma mai si era premurata di dirgli la verità. E la verità, tesoro mio, è che avevi sposato un principe e oggi ti ritrovi con un marito con il calzino a metà polpaccio. O forse è questo il prezzo da pagare per averlo portato in un paese pieno di costumisti ma povero di cerimonieri?