Minimal Minüs: la pandemia vista da Piazza Grande
A grande richiesta, nuovi appunti dal Covid-19. Questa volta è un fuori porta tutto locarnese, tra rive più ampie, gatti smarriti e salatissimi grotti (ahi ahi…)
Di Marco Jeitziner
Pubblichiamo un contributo apparso in Ticino7, allegato del sabato a laRegione.
Tra la “fase 2”, la “fase 3” e in attesa di chissà quale altra “fase”, l’asintomatico decise di varcare il Ceneri. Lui, auto-confinatosi sul Ceresio (quasi) volutamente per tre mesi, per dirla tutta si era stufato della solita prospettiva. Che s’annidasse a Rivetta Tell, al Ciani o alla foce del Cassarate, la vista sempre quella era. Gli erano ormai fin troppo familiari persino i piccioni di Piazza Riforma. Dunque, che mondo c’era di là? I bellinzonesi davano di matto perché privati a lungo del loro mitico mercato? I locarnesi intristiti e disorientati da invasioni nordiche insolitamente modeste?
Via da Lugano
A smuoverlo fu anche l’insofferenza verso la vicina, accanita fumatrice. Evasa chissà come dalla semi-prigionia più a Sud, restò segregata a Lugano per tre settimane di fila, mascherina in volto, senza mai uscire in balcone se non per intossicare lui. Ordinò sempre cibo online, a giudicare dai pacchi davanti alla porta, terrorizzando al telefono il nipotino in Italia: “Ma sei impazzito? Come non serve? Rimettiti subito la mascherina!”, la sentiva sclerare. E così lui optò per il Locarnese, per la precisione Minüs (Minusio), zona Rivapiana, 46° parallelo Nord. Altitudine? Bassa, molto bassa. Alla riva gli parve tutto più sciallo di Lugano: meno trambusto, meno calca, meno tamarri, grandi alberi ombrosi, ampi spazi, luce più chiara e, soprattutto, meno gente mascherata. Oh, amava tanto quel Minusio minimale! Fece il bagno sotto il sole caldo, poi sconfinò a piedi a Muralto, incrociò un certo Renzetti, superò il Burbaglio e gli venne sete. Complice il ponte festivo, i nordici con le mascherine al collo c’erano eccome! Ma nelle solite trappole per turisti, mica nella trattoria nostrana con la cameriera più grezza del Locarnese. Col suo dialetto sovra-regionale attaccò bottone con un tizio che soffriva di labirintite, poi col Pollini mattacchione. Ah, che sane risate! E che prezzi onesti!
Ritrovare ‘Mimi’
Gli venne fame e poiché il “Covid-19” lo aveva privato anche dei grotti, gli parve di esserci andato l’ultima volta nel lontano 2007. Volle evitare le solite trappole, così i due locarnesi lo mandarono a Losone: “Buon prezzo/qualità!”, assicurò quello con la labirintite. E sia! Ma quel pomeriggio minimale gli riservava ancora sorprese. Tornando a Minusio vide un gattino col collare protettivo, all’interno di una delle solite ville vuote quasi hollywoodiane. Ecco il perché degli annunci di ricerca di “Mimi” che tappezzavano il Locarnese. “Ricompensa!”, c’era scritto. Oibò! Telefonò. In un battibaleno si presentò la padrona che scavalcò come un soldato il grande cancello in ferro battuto della villa, buttandosi su “Mimi”: “Ora non ho i soldi, lasciami il tuo numero!”, gli disse. “Oooh, non ne potevo più!”, sospirò il suo fidanzato. Gli andò male: niente ricompensa con cui pagarsi il grotto a Losone, dove tutto gli parve improvvisamente massimale. Clienti nordici e nostrani giunti in Porsche, SUV e persino Buick Special. Che posto era mai quello? Per non svenarsi ordinò una sola luganighetta per soli ventuno franchi. Eccolo in trappola! Da asintomatico si promise di non dare mai più retta a chi avesse sintomi di qualunque tipo, anche solo di labirintite.
Fotografia © Ti-Press
LOCARNO: TUTTI IN PIAZZA, MA PER COSA?
“Vi aspetto presto tutti qui, in Piazza Grande”, così si concludeva un video pubblicato il 14 maggio dal Comune di Locarno (https://www.youtube.com/embed/BKvdbTukAls) e diffuso sui social della città. Protagonista il sindaco Alain Scherrer. Non ha avuto molte visualizzazioni, né molti like, ma alcuni commenti davvero positivi. Mentre scrivevamo, tuttavia, dei brividi di terrore percorsero la nostra schiena: quanto presto e soprattutto per cosa? Vuoi vedere che la Piazza resterà più vuota che mai tutta l’estate? I precedenti di peso c’erano tutti. A fine aprile hanno gettato la spugna “Moon&Stars” (9-19 luglio), “Locarno Festival” (5-15 agosto), persino quelli del “Festival del risotto” (28-29 agosto), leggiamo su alcuni siti. Ora vuoi vedere che il “presto” del sindaco si riferiva a ben quattro mesi dopo, al prossimo autunno? A “City of Guitars” (11-13 settembre), a “Bande in Piazza Grande” (14-20 settembre), o alla corsa a ostacoli “Hannibal’s Crossing” (10-11 ottobre), tuttora in cartellone nel sito del Comune? Chi lo sa. Le fantozziane nubi nere del Covid-19 parevano addensarsi anche su Piazza Grande, avendo già colpito duramente a Lugano (niente “Estival Jazz”) e Bellinzona (niente “Beatles Days”). E invece no, la perla turistica ticinese s’è salvata in corner. Il 5 giugno annuncerà infatti il “giardino estivo” in Piazza e dal 19 (fino al 29 agosto) “E.. state a Locarno”, una mini rassegna di musicisti locali. Oh, signor sindaco, solo allora abbiamo capito: ci perdoni la malfidenza. Ora sì che ci vedremo presto, tutti lì, in Piazza Grande!