Jack Frusciante: dal gruppo all’antologia
Romanzo e film di una generazione, oggi è roba “di formazione” per chi, adolescente, deve leggere un classico ma non sa proprio quale. Eppure c’era dell’altro.
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un contributo apparso in Ticino7, allegato del sabato a laRegione.
Le librerie dei genitori non ci sono mai quando servono. Oggi che ho un Kindle per rimediare alla cronica mancanza di spazio, vorrei essere nella camera da letto che dà sul fiume e ripescare l’edizione consunta di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Troverei sottolineate più volte le frasi mandate per anni nella memoria, da “Alex, inutile e triste come la birra senz’alcool” a “Posso sopravvivere col pilota automatico, ma vivere è un’altra cosa”. Alcuni di noi ancora rispondono “medio” quando qualcuno gli chiede come stanno, citando inconsciamente la risposta classica del signor Alex D. a cui piaceva sentire la gente sollevata quando capiva “meglio”. Enrico Brizzi, autore di quel romanzo che ha riempito i diari scolastici di coloro che oggi gravitano intorno ai quarant’anni, è enormemente responsabile anche di tutte le loro velleità letterarie.
Avevamo una quindicina d’anni quando uscì il libro. Lo scriveva un nostro quasi coetaneo di allora, raccontava di due adolescenti innamorati, dei loro dialoghi letterari e musicali, ci regalava le dichiarazioni d’amore che avremmo voluto ci fossero dedicate in tutti gli anni a venire (“Lei non era una ragazza, era un intero disco di Battisti”), era uno dei primi libri che volevamo davvero leggere e rileggere e di cui nessuno ci avrebbe mai chiesto di compilare una scheda riassuntiva come compito in classe.
Ricordiamo con imbarazzo l’esperimento con Violante Placido e Stefano Accorsi, insufficiente come solo può esserlo l’adattamento cinematografico di un libro di culto e siamo sconvolti, oggi, nell’apprendere che Jack Frusciante è uscito dal gruppo è ormai considerato un classico, che ha compiuto 25 anni, si trova nelle antologie scolastiche, è riassunto e commentato in quei siti che forniscono materiale pronto all’uso per gli studenti e scomodano espressioni come “romanzo di formazione” e “narratore onnisciente”.
Insomma, il lettore si chiederà come la stiamo prendendo: la pandemia, i chili di troppo, i panni da stirare, il conto in banca prosciugato, le scoperte tardive su Jack Frusciante fuori dal gruppo e dentro l’antologia, l’egocentrismo violento di chi passa gli anta in pandemia e ritiene sia interessante per il prossimo sentirne parlare. La risposta è sempre una: medio.
La copertina di una delle tante riedizioni del romanzo.