Pane per i nostri denti
Stando per forza di cose chiusi in casa c’è tempo per fare tutto? La solita leggenda metropolitana, chissà…
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato nelle pagine de laRegione.
Nei giorni della ricerca ossessiva del lievito per la pizza in casa, mi è stato ricordato che abbiamo posseduto, svariati anni fa, una macchina del pane. Pare che a gridare gli insulti più diversi all’indirizzo degli autori del regalo fosse proprio la sottoscritta. “Perché dovrei fare in casa qualcosa che posso uscire a comprare?”. La macchina del pane ha stazionato per diversi mesi nel ripiano alto della cucina, ancora imballata. Poi si
è trasferita in cantina. Poi ha preso il volo per altri lidi, verso qualcuno che spero fosse dotato di lievito in questi tempi strani. Anni dopo ci ritroviamo a sorvegliare con prudenza un impasto che lievita.
Mia figlia ha severamente proibito l’utilizzo delle espressioni “in questo periodo” e “di questi tempi”. Ritiene, a ragione, che la sua partecipazione al dramma collettivo si debba limitare al lavaggio frequente delle mani cantando due volte di seguito la sigla della Pimpa. Ciascuno di noi sceglie qualcosa da fare per onorare l’emergenza. Molti adulti scelgono la cucina nella sua variante più complessa e primitiva: il pane.
Sgombriamo il campo da un equivoco: non lo si fa per occupare il tempo. È importante chiarirlo a tutti coloro che mettono a disposizione tutorial, corsi di aggiornamento, audiolibri. Tutto gratuito nell’ambito dell’imperdibile offerta-speciale-periodo-di-reclusione. Ci iscriviamo a tutto il possibile e teniamo in considerazione tutto, ma non concludiamo niente. È il nostro modo di difendere la normalità e una possibilità di fine dall’incubo: procrastinare è sempre importante, possiamo imparare a fare il pane (anche se farlo una volta non significa imparare) ma non vogliamo certo rinunciare al diritto a una quarantena improduttiva.
Al termine di tutto questo avremo ancora libri non letti e programmi non rispettati. Direi che ne avremo molti di più, perché stare in casa significa non avere mai tempo per fare niente. Alcune di noi lavorano per avere venti minuti di libertà verso l’ufficio in cui telefonare senza nessuno che si arrampica sulle gambe, lo sapevate? Ricominceremo. Diremo che abbiamo imparato la pazienza aspettando la lievitazione del pane.
E soprattutto, aspettando di trovare una bustina di lievito acquistabile.