La breve storia del ‘cervo-renna’

Quando per trovare un piccolo lavoretto stagionale (e tirare avanti) menti anche sulla tua vera natura.

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

#cervierenne #precariato #slittanatalizia

La storia di Ludovico, cervo maschio di circa 130 chilogrammi, è una di quelle che dà la misura dei tempi che corrono. Una vicenda esemplare, e non solo nel mondo dei boschi. Originario della Valle Bedretto, Ludovico ha perso il suo posto di lavoro dopo la solita ‘ristrutturazione’ al Parco regionale: «Troppi cervi maschi» ha sentenziato il Ceo nell’ultimo Consiglio di amministrazione… e i primi a saltare sono stati i più anziani (e chi altri?). Era lo scorso settembre, quando «ho dovuto lasciare mangiatoia e colleghi. Mi hanno dato i classici tre mesi e via, seduta stante, perché tra i piedi non mi volevano più!». A una certa età reinventarsi non è facile, si sa: costi sociali, primi acciacchi… ma Ludovico è un combattente: «Grazie alla dritta di una pernice bianca, ho potuto inviare le mie referenze a un’agenzia interinale polacca, che era alla ricerca di personale stagionale da inviare in Lapponia». Inutile dirvi chi era il datore di lavoro, e inutile scrivere che, in verità, cercavano delle renne… «Ma io sono bello grosso», ammette Ludovico, che con un paio di ritocchi alle corna è stato preso dopo un brevissimo contatto via WhatsApp. Mentre leggete queste righe il nostro cervo-renna è già nel profondo Nord, in un campo di lavoro/istruzione: «Sempre meglio che finire sui banchi del Nostrano ad Airolo», ha confessato prima di partire. 
Buon Natale, Ludovico. E buon lavoro. 

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