Il mondo di Stella N’Djoku

Nelle sue vene scorrono i profumi di terre vicine e lontane. Radici che le permettono di aprirsi e cercare un dialogo universale.

Di Gino Driussi

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

È davvero un bel mix quello di Stella N’Djoku: la mamma è nata a Berna da genitori italiani (nonna friulana, nonno pugliese) e cresciuta in Ticino, mentre il papà è giunto a Lugano dalla Repubblica democratica del Congo all’inizio degli anni Ottanta per motivi di studio e di lavoro. «Ho parenti e cugini sparsi un po’ in tutto il mondo: in America, in Africa, in Inghilterra, in Italia, in Belgio, in Argentina. Se volessi fare il giro del mondo, troverei quasi sempre un approdo». Una grande apertura, dunque, per questa ragazza 26enne che, anche grazie alle sue molteplici radici, ha scelto di intraprendere nella sua vita di studio e lavorativa dei percorsi che avessero a che fare con la comunicazione, il dialogo, la conoscenza reciproca, l’integrazione.

Duplice attività

Durante il Bachelor in Filosofia, alla Facoltà di Teologia di Lugano, Stella si è lanciata in una duplice attività, quella giornalistica e quella di insegnante di religione. «Nelle mie lezioni cerco di educare i ragazzi all’intelligenza emotiva, all’empatia, alla tolleranza, al rispetto. Dico sempre ai miei studenti che lo spirito critico e un buon utilizzo della lingua sono i nostri fondamentali: se non sai dirmi perché ti piace il gelato, allora come farai a rispondere a chi ti chiederà se credi in Dio?; e poi ci occupiamo delle piccole intolleranze quotidiane. Così divido le mie lezioni in tre parti: conoscenza dei testi sacri, religione e vita quotidiana, e poi l’attualità». Ed è proprio l’attualità, in fondo, a collegare l’insegnamento con la comunicazione: «Già da quando ho incominciato a studiare, avevo una grande passione per il giornalismo. Pochi mesi dopo l’inizio dell’università collaboravo con alcuni quotidiani del cantone e il sito catt.ch, e in seguito sono approdata in RSI. Ma l’inizio di tutto è stato il mensile studentesco L’Universo, del quale sono stata anche direttrice e per il quale ho creato diversi eventi. Attualmente collaboro ancora, da esterna, con alcuni di questi media e da qualche mese posso continuare queste attività anche all’Università della Svizzera italiana».

La poesia 

Un’altra grande passione della nostra interlocutrice è la scrittura, più precisamente la poesia, tanto che qualche mese fa ha pubblicato la sua prima raccolta, intitolata Il tempo di una cometa (ed. Ensemble). «Tutto è nato – ci spiega – quando ero bambina. Mi piaceva tanto leggere e recitare le poesie. Ho sempre amato in particolare le filastrocche, soprattutto quelle di Gianni Rodari. Ho scritto tanto e di tutto: racconti, filastrocche, fiabe e poesie». Nel 2012 Stella è arrivata quarta al Premio Chiara Giovani, con il racconto «Il Carillon». Poi è tornata alla poesia. «La raccolta che ho pubblicato è nata nel giro d’un anno e mezzo, ma racconta di esperienze che risalgono anche a 10 anni fa, alla morte di mio nonno, che ha cambiato tutto, e poi ad altri amici che mi hanno lasciata. Avevo bisogno di pacificarmi, di elaborare la mia sofferenza, di trasformarla in qualcosa di positivo, in speranza, in fiducia: spero sempre che gli addii non siano definitivi, che quando saremo ‘scie luminosissime’, come scrive Mariangela Gualtieri, donna e poetessa che amo, ci riconosceremo, ci riabbracceremo».

Conoscere le varie religioni

Ma gli impegni di Stella N’Djoku non si fermano qui. È infatti responsabile per la Svizzera italiana del progetto interreligoso nazionale «Dialogue en route», ideato da IRAS-COTIS, la Comunità di lavoro interreligiosa in Svizzera. Di cosa si tratta? «Vogliamo offrire a classi scolastiche, gruppi, ma anche singole persone, dei percorsi alternativi di conoscenza della regione. Invitiamo a visitare luoghi culturali e religiosi della Svizzera italiana che abbiano a che fare con le varie fedi presenti sul nostro territorio: cristianesimo, islam, ebraismo, buddismo… Al momento in Ticino abbiamo undici partner e stiamo riscontrando un discreto successo».
Una ragazza dai molti interessi e dalle mille sfaccettature, dunque, un vulcano sempre in eruzione… «La mia vita è sempre frenetica, per cui mi piacerebbe, in futuro, trovare la mia Itaca, un porto sicuro in cui approdare e che mi dia un po’ più di calma. Ma sono contenta di quello che faccio». E i progetti non le mancano di certo: «È ancora tutto in cantiere, ma sono idee legate al media radiofonico, ma anche alla scrittura. In questo caso però non si tratterà, almeno per ora, di poesie, ma di progetti rivolti all’infanzia, dei luoghi per trovare anche qualcosa di sé. È anche per questo che vorrei ritornare a pubblicare di più sul mio blog, (stellandjoku.wordpress.com, ndr), che ultimamente ho un po’ trascurato».

IL PERSONAGGIO

Stella N’Djoku è nata il 27 giugno 1993 a Locarno. Nel 2017 ha conseguito il Bachelor of Arts in filosofia alla Facoltà di Teologia di Lugano. Attualmente è impegnata con un Master of Arts in Scienze, filosofia e teologia delle religioni nella stessa facoltà. È attiva nell’insegnamento della religione cattolica (nell’anno scolastico 2019-2020 alle Scuole medie di Bellinzona 1 e Riva San Vitale), nel giornalismo e nella comunicazione. Oggi vive a Lugano. 

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