I manipolatori sono tra noi: come difendersi?

Tutti ne frequentiamo almeno uno e c’è chi li definisce i ‘killer dell’anima’: ecco come riconoscerli e soprattutto come liberarsene.

Di Sara Rossi Guidicelli

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

Tutti avranno conosciuto persone negative, ansiose, piene di critiche. Sono esasperanti e succhiano energia, ma non provocano angosce, insonnia, mancanza di fiducia in sé stessi. Il manipolatore invece sì: ci distrugge nel più profondo di noi stessi, si insidia nei nostri pensieri giorno e notte, ci manda in depressione. Sono ben più rari, per fortuna, ma molto pericolosi. La grande specialista della manipolazione psicologica è Isabelle Nazare-Aga, francese, che ha scritto numerosi libri sull’argomento; poi esistono molti altri esperti che hanno affrontato questo tema, tra cui la criminologa Cinzia Mammoliti, che ha chiamato i manipolatori «killer dell’anima». Sono manuali che propongono due fondamentali insegnamenti: individuarli e difendersene.

Modus operandi
Statisticamente ognuno di noi conosce almeno un manipolatore. Sono il 2-3% della popolazione e ce sono di vari tipi: il seduttore, l’altruista, il colto, l’aggressivo, il timido. Perché manipolano? Per vivere. Non sono sicuri di sé anche se passano il tempo a farlo credere, non sono capaci di affrontare nessun tipo di sconfitta o rimessa in discussione, perciò hanno sviluppato un sistema per non essere mai nel torto, schiacciando gli altri e costruendo sé stessi. Stanno annegando e si aggrappano a chi porge loro la mano. 
Come manipolano? Ci inducono a fare ciò che vogliono approfittando dei nostri valori più profondi, quelli che ci hanno insegnato fin da bambini: bisogna essere generosi, comprensivi e operosi. Il manipolatore si fa passare lui per altruista e dà a voi dell’egoista e del senza cuore; lui è competente mentre voi lavorate male e troppo poco. In psicologia questo si chiama proiezione
Ci sono persone che hanno un sano egoismo e questo le rende di solito immuni dal cadere nella trappola del manipolatore; molte altre invece (si stima il 90%) ci cascano in pieno proprio a causa dei loro sani principi che il manipolatore ribalta a suo piacimento. Come fare se questa persona è il vostro capo, o un collega o un membro della famiglia? Come detto esistono vari manuali per imparare a non farsi manipolare. La prima regola è: fare il lutto di una conversazione normale con il manipolatore. Egli non cambierà, nonostante il nostro buon esempio, e non si comporterà mai in modo più empatico e corretto. 
Se poi proprio non potete fare a meno di incontrarli, ci si allena alla contromanipolazione: osare rifiutare le sue richieste, senza giustificarsi; non raccontare particolari intimi della propria vita, perché verranno usati contro di noi; porre molte domande affinché il manipolatore dichiari apertamente la sua richiesta e non cercare di capirla tra le righe; annotare tutto se è un rapporto di lavoro; non fare da intermediario se ce lo chiede; unirci con le altre potenziali vittime; non cedere alle lusinghe.

PER SAPERNE DI PIÙ
Non mi freghi più. Come difendersi da manipolatori relazionali, narcisisti patologici, psicopatici (2018) di Cinzia Mammoliti
L’arte di non lasciarsi manipolare (2000); La manipolazione affettiva (2008); Genitori manipolatori. Riconoscere e fuggire l’amore malato (2015) di Isabelle Nazare-Aga

SETTE CARATTERISTICHE (PER RICONOSCERLI)

Colpevolizza
L’arma principale del perfetto manipolatore (donna o uomo che sia) è il senso di colpa, che cerca di infliggere in nome del legame familiare, dell’amicizia, dell’amore, della
coscienza professionale e così via. Fa credere agli altri che devono essere perfetti, generosi e non cambiare mai idea.

O con me o contro di me
Il manipolatore vede in bianco e nero. Se vuole A, dirà che A è perfetto, mentre B è orrendo. Invoca la logica per validare le proprie richieste o opinioni (ha «la verità in mano»). 

Generalizzazioni
Fa uso abbondante di parole come «sempre», «mai», «completamente» e così via.

Mancanza di chiarezza
Non comunica in modo trasparente le proprie richieste, sentimenti o opinioni, ma pretende da voi che lo capiate da soli. A volte comunica via intermediario, bigliettino eccetera.

Nessuna responsabilità
È bravissimo a rivoltare le situazioni: se sbaglia, darà la colpa a voi. Non sopporta le critiche. Durante una discussione: invece di ascoltare cercherà di deviare il contenuto che non gli piace su altri piani, confondendo il suo interlocutore che alla fine, se non sta attento, gli darà ragione.

È subdolo
Induce a fare cose che non avremmo mai fatto spontaneamente; non tiene conto del nostro punto di vista e ci mette in trappola con l’adulazione, la menzogna, la finta logica, il senso di colpa e tutti i vostri valori. 

Si parla di lui
Il manipolatore è costantemente oggetto di discussione tra le persone che lo conoscono, anche se non è presente, e resta nei nostri pensieri anche se non lo vorremmo.

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