In panchina (senza palla)

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Di laRegione

Come ci ricorda Marco Jeitziner nel suo contributo dedicato ai bagni pubblici, se non amate il calcio e le birre davanti al maxischermo è tempo di mettervi il cuore in pace. Oppure prenotatevi una lunga vacanza. Ma che sia in un posto molto isolato, perché è molto probabile che la «febbre mondiale» avrà contagiato anche i luoghi più remoti del pianeta. In alternativa, e visto che il nostro cantone offre scenari e mete che in molti ci invidiano, potete sempre prendere spunto dalle suggestioni di Ely Riva e organizzarvi una serie di escursioni tra le centinaia di sentieri che segnano le nostre vallate. In questo caso meglio che vi organizziate con tenda e sacco a pelo: non è escluso che anche in capanna – oggi strutture ben attrezzate, anche da un punto di vista tecnologico – le partite si potranno vedere anche oltre quota duemila. A vantaggio di chi il pallone non lo digerisce, corre in soccorso il ciclo delle stagioni e il Solstizio d’estate: nelle prossime settimane la luce diurna sembrerà non lasciare spazio alle tenebre, un bel vantaggio per chi ama le passeggiate serali, magari a cavallo della propria bicicletta. Ebbene, Ticino7 ha pensato anche a voi: da questo numero lo scrittore Andrea Fazioli sarà ospite del settimanale con una rubrica dedicata alle panchine. Luoghi di riposo e punti di osservazione privilegiati, di sedute in legno, sasso e metallo la «Sonnenstube» è fortunatamente ancora ben fornita: Andrea ci proporrà una sua scelta, con una breve descrizione e stimolanti riflessioni. Non solo scritte e visive, ma anche sonore… Per saperne di più saltate a pagina 21.

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