La Ficcanaso e l’eterno ritardo
Essere indietro su tutto, indiscriminatamente, è un’arte. Ma potrebbe anche essere una dote ereditaria
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione
Essere indietro su tutto, indiscriminatamente, è un’arte. Indietro sulla presentazione chiesta dal capo, ovviamente iniziata ma parcheggiata nella cartella “work in progress” del computer che prima o poi troveremo il tempo di riordinare. Essere indietro sulla spesa e aver giocato le carte jolly pesto e pasta all’olio già al martedì (“Perché la verdura tanto non la mangiate, vero?”). Essere indietro sull’ultimo stralcio di cambio dell’armadio e ripromettersi che questa sarà l’ultima settimana in cui rovistare nella scarpiera, ogni mattina, per identificare scarpe pesanti in mezzo a una selva di infradito. L’ultima in cui scriveremo sul diario alle maestre per scusarci dell’ennesimo articolo dimenticato che certamente ci ricorderemo di procurare per lunedì. Essere indietro sulle risposte a quei fornitori che ci scrivono da settimane. “Possiamo risentirci lunedì?”. La settimana prossima, dopo il ponte, dopo le vacanze, dopo, dopo, dopo.
Nei periodi in cui l’essere indietro su tutto è più invadente si moltiplica la ricerca di ritagli di tempo in cui recuperare, accorciare le distanze, mettersi in pari. E allora cominciano le sveglie la mattina alle quattro, i sonnellini dalle 21 alle 22 che consentono di svegliarsi a sera inoltrata e restare in piedi fino a tarda notte. A cincischiare, ovviamente, perché in questi momenti che dovrebbero servire agli sprint definitivi buona parte del tempo trascorre con le mani nei capelli a pensare che non ce la faremo mai. Siamo poi gli stessi che ogni giorno incoraggiano la bambina oppressa da un compito punizione: “Con la pazienza si fa tutto”, ripetiamo sempre razzolando nell’incoerenza (del resto sappiamo che questa storia che i bambini si educano col buon esempio è sopravvalutata, e continuiamo a lavorare perché siano migliori e possano scampare alle nostre nevrosi). Siamo indietro, ovviamente, anche con i regali di compleanno. Domani è il grande giorno e il regalo non è ancora arrivato, la torta neanche, all’ultimo secondo chiamiamo il ristorante implorando uno strapuntino. Le bambine hanno deciso all’ultimo il disegno da fare, ma non hanno ancora tracciato neanche una riga. Poi, la mattina, prima di fiondarsi fuori di casa per andare a scuola pregando il cielo di non fare tardi anche oggi, presentano il disegno pronto: “Sai mamma, è incredibile. Non faccio niente per giorni e poi all’ultimo secondo la situazione svolta”. Esempio o no, certe abilità devono essere ereditarie.