Er Thrilleraro e l’artri ‘Immortacci’

Perché, se non vedete l’ora di rivedere gente famosa di cui (in qualche modo) si sono perse tracce e corpi, dovete solo andare a Roma, eh

Di a cura de ‘sto giornale/T7

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione

“Li cantanti morti nun so’ morti veramente. So’ nascosti a Roma a fa’ la bella vita”. Nel brano ‘Li immortacci’ – una sorta di stornello che sfocia ne ‘I Watussi’ e che per ambientazione pare uscito da Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli – gli Elio e le Storie Tese teorizzano l’esistenza di una ditta che avrebbe assunto in blocco i presunti defunti del pop e del rock, che in realtà sarebbero tutti a Roma “a ffa’ la bella vita”. Lo scopo? “Pe’ ffa’ vennere più dischi e faje un po’ pubblicità”. Insieme a “er Chitara” (Hendrix), “er Lucertolaro” (Morrison), “er Rastamanno” (Marley), “er Pelvicaro” (Elvis) e molti altri, c’è anche “er Thrilleraro”, per gli amici “Micheletto”. Er Thrilleraro, almeno lui, è morto veramente. C’è la foto, perché una foto dentro al sacco nero non si è mai negata a nessuno, neanche ar Pelvicaro. Micheletto ci ha lasciato “er disco più venduto de sempre”, un disco che lo ascolti e dici “li mortacci…”.

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