A lezione dai deboli (osservare per stare al mondo)
Sopravvivere ai prepotenti è un’arte che si apprende dagli errori, soprattutto quelli degli altri
Di Redazione T7
Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione.
Una tigre aveva due seguaci: un leopardo e uno sciacallo. Ogni volta che la tigre azzannava una preda, lei mangiava quel che poteva e lasciava i resti al leopardo e allo sciacallo. Un giorno successe però che la tigre uccise tre animali: uno grosso, uno medio e uno piccolo. “E ora come li dividiamo?” , chiese la tigre ai suoi due seguaci. “Semplice – rispose il leopardo -, tu prendi il più grande, io prendo il medio e quello piccolo lo diamo allo sciacallo”. La tigre non disse nulla, ma con una zampata sbranò il leopardo. “Allora, come li dividiamo?”, chiese di nuovo la tigre. “Oh, Maestà – rispose lo sciacallo -, il pezzo piccolo lo prendi tu per colazione, quello grande lo tieni per pranzo e quello medio lo mangi a cena”. La tigre era sorpresa. “Dimmi, sciacallo, da chi hai imparato tanta saggezza?”. Lo sciacallo per un po’ esitò, poi con l’aria più umile che riuscì a metter su rispose: “Dal leopardo, Maestà”.
(tratto da Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani, 2004)