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Qualcuno la chiama responsabilità personale. Che poi è la solita storia: se vuoi un mondo diverso, inizia da te

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo l’editoriale apparso sabato su Ticino7, allegato a laRegione.

Il lato oscuro c’è sempre. Il problema è capire se tutto ’sto nero non rischi di coprire anche gli aspetti positivi. Che, come per tutti i fenomeni legati alla digitalizzazione e al mondo smart, esistono e non possono essere negati. Futuro e progresso mica rimano solo con catastrofe e distruzione, basta aprire un libro di storia o di scienze. Bene. Messe le mani avanti, adesso uno potrebbe iniziare a sparare sulle dinamiche legate agli acquisti fatti dalla poltrona di casa; riflettere sugli algoritmi che sentenziano cosa “ci serve” (perché, quelli dei big data, sanno più cose di noi che mamma e amici manco si sognano); sulla pericolosità di mettere nelle mani di pochi “domanda e offerta” insieme (un enorme rischio per i consumatori e per i produttori). Ma anche riflettere sull’importanza di sapere se, al telefono, stai parlando con un essere umano oppure una macchina; chinarsi sui temi legati alla sostenibilità, alla difesa delle identità regionali e ai valori sociali ed economici della prossimità.
Sì, a parole è tutto facile. Ma quando intorno a te “il mondo gira senza fine”, o ci credi per davvero oppure lascia perdere coi soliti bla bla e buttati nella mischia. 

 

 

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