Guglielmo non perde tempo

Inclusione significa lasciare spazi e opportunità sociali (e professionali) anche a chi vive una disabilità.

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

#lavoro #inclusione #biscotti

La simpatia non si compra e Guglielmo ‘Guli’ Hug, anni 26, ne ha da vendere. Cameriere al Ristorante Vallemaggia di Pro Infirmis a Locarno, attore nella compagnia teatrale Giullari di Gulliver di Arzo, amante del tennis (che pratica) e della musica. «Mi piace il rap» ci confida, «e in futuro vorrei poter dedicare più tempo alla creazione di canzoni mie». Guglielmo abita in un foyer a Solduno, «con gli altri inquilini dell’appartamento protetto va tutto bene. Sì… ogni tanto si litiga, ma è normale. Le discussioni non mancano anche con la mia fidanzata, Manuela. Ma ci vogliamo bene». 
Il Ristorante Vallemaggia è un bell’esempio di scambio e di inclusione, temi ai quali abbiamo dedicato un approfondimento la scorsa settimana. Qui professionisti della ristorazione lavorano insieme a beneficiari di una rendita d’invalidità, che a loro volta si confrontano coi clienti e le loro richieste. «Il mio lavoro è bello» afferma Guglielmo: «mi occupo sia del servizio ai tavoli sia del bar». E il tuo cognome, non avrà a che fare con la storica azienda dolciaria? «Certo. Gli antenati della mia famiglia sono originari della Foresta Nera, in Germania. È stato Joseph a fondare nel 1877 la pasticceria proprio a Lucerna». Chissà se anche Guglielmo mangia i ‘suoi’ Zwieback a colazione… Ma ora ci deve lasciare, ha un impegno. Ciao ‘Guli’. Sarà per un’altra volta. 

 

 

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