Il linguaggio segreto dei bambini
I sogni costituiscono uno strumento prezioso per comprendere i più piccoli. E aprirci le porte della loro anima
Di laRegione
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.
Vi è mai capitato di ascoltare un bambino raccontare un sogno? Solitamente nelle sue parole ritroverete magia e fantasia, un pizzico di nonsense e di bizzarria. Insomma, emerge poco della razionalità e del desiderio di spiegare tutto che affligge noi adulti. Per i bambini tutto è possibile e con il loro sognare danno vita alle loro fantasie più nascoste, ai loro desideri, ma anche alle loro paure e ansie che non riescono a verbalizzare alla luce del sole. Per questo ascoltare i loro sogni è importante: sono una finestra per entrare in relazione con il loro mondo interiore. Lo conferma Alberto Pellai, psicologo dell’età evolutiva che ha curato assieme ad Amanda Cross il bel volume Raccontami i tuoi sogni (Sonda, 2019): «Il sogno è un’attività notturna del nostro cervello che fa emergere, al di fuori della consapevolezza, quelle cose che sono rimaste compresse durante il giorno. Si tratta di eventi e situazioni potenti, intensi, non risolti (…). Il momento in cui si sogna è lo spazio del non detto che finalmente può essere espresso. Vale per gli adulti e ancora di più per i piccoli».
Sognare con i bambini
Nel sogno i bambini possono esprimere, per esempio, delle paure che non riescono a raccontare. Al posto delle parole emergono nel sogno immagini che una volta raccontate ci dicono molte cose sul loro stato d’animo. Con il racconto ci mettono a disposizione pezzi della loro vita, della loro immaginazione, frammenti che apparentemente sono fuori dalla realtà, che non corrispondono esattamente a qualcosa che è avvenuto, ma che sono all’interno del mondo interiore dei piccoli stessi. Attenzione però: niente psicanalisi da quattro soldi. Il bello è ascoltare, perché il sogno è una sorta di amplificazione del mondo reale dei piccoli. Quando ce ne parlano ci danno dei segnali per capire, per esempio, cosa significa per loro tranquillità, serenità. Viceversa, spesso nei sogni più paurosi ritroviamo immagini antiche e stratificate nel nostro immaginario come il buio, il bosco, il fantasma, il temporale. Queste immagini possono emergere in momenti particolari della crescita. Per esempio, quando il piccolo frequenta la scuola e non è più costantemente protetto dall’abbraccio dei suoi genitori è facile che nei sogni emergano queste immagini che indicano paura, stress. Direttamente magari il piccolo non ce ne parla, ma attraverso i sogni lo fa. Insomma, parlare con i bambini dei loro sogni aiuta a migliorare la nostra relazione con loro. Ci fa sognare con loro se ci mettiamo d’impegno, come conferma Pellai: «Lo si può fare ascoltandoli e anche accompagnandoli nel mondo dei sogni. Creando, per esempio, riti, abitudini che orientino i più piccoli ad accogliere il sonno e la notte con serenità così da aprire la strada ai sogni belli. Quando ci si avvicina al sonno è importante trasmettere protezione, sicurezza, attaccamento. Sono modi per far comprendere ai bambini che per te adulto anche il loro sonno e i loro sogni sono importanti».
SETTE DRITTE ANTI-INCUBO
Ecco i consigli offerti da Alberto Pellai e Amanda Cross per gestire gli incubi notturni:
Rassicurare il bambino
Dopo un incubo serve un forte abbraccio e qualche parola che faccia capire che il brutto sogno non è reale, ma un parto della fantasia.
Non costringerlo a parlare subito
Inutile insistere chiedendo immediate spiegazioni. Meglio parlare di altro per distrarlo.
Non lasciatelo solo
Meglio aspettare che si riaddormenti accarezzandolo e cantando una ninna nanna.
Aspettate il mattino
Il mattino è il momento ideale per parlare del brutto sogno. Chiedete al bambino di immaginare un finale positivo del suo incubo.
Siate partecipi
Se il bambino apre lo scrigno delle sue paure, fate capire che siete interessati.
Niente stress
Una volta ascoltato il racconto del bimbo, passate ad altro per non dargli troppo peso.
Fate prevenzione
Niente film horror, telegiornali con dirette i massacri oppure attività eccitanti prima di dormire. Create quindi condizioni anti-incubo.