La Ficcanaso e la prova dell’uovo
I maschi zelanti che si cimentano ai fornelli e sanno caricare la lavastoviglie abitano solo a casa degli altri
Di laRegione
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.
Uno sceglie la domenica sera per fare la piadina per tutta la famiglia. L’altro il sabato si diletta con la pizza. Generalmente prepara autonomamente l’impasto e ne segue la lievitazione con attenzione. Anche quando ricorre all’aiutino dell’impasto già pronto ci mette comunque tanto impegno e dedizione. Soprattutto da quando la zia gli ha rivelato che la pizza si cuoce meglio nella teglia dei dolci. Ha il piglio dell’iniziato e anche i bambini restano incantati a guardarlo.
Questi sono solo alcuni dei maschi zelanti che abitano le case delle altre. Per carità di patria non citiamo quelle che hanno degli chef per mariti. «Be’, il mio svuota la lavastoviglie» dice l’amica interrogata, il tempo di una risposta veloce prima di correre al cinema. Però trova il tempo di rilanciare: «Porta anche giù la spazzatura, pianta i chiodi. E sono sicura che anche il tuo lo fa. Non lamentarti sempre!». Altre volte dall’altra parte c’è un orecchio paziente che cerca di capire cosa non vada. Spazzatura? Lavastoviglie?
Il confessore – maschio – cerca di dare voce all’altro punto di vista: «Decine di uomini confessano solo a me che fanno gli straordinari per arrivare a casa più tardi ed essere lasciati in pace». Il confessore maschio dice che noi donne siamo petulanti. Che chiediamo le cose e poi non siamo mai soddisfatte di come le fanno. Prendiamo la lavastoviglie, per esempio. Sappiamo che c’è una letteratura scientifica nutrita sui coltelli a testa in su o a testa in giù. Sappiamo anche che in certe famiglie il dibattito porta a lanciarseli, i coltelli. Sappiamo che di fronte al partner che propone di mettere una pentola antiaderente in lavastoviglie, molti reagiscono con lo scandalo di chi si trovasse invitato a una serata tra scambisti. È stato un lungo preambolo, quello di queste righe. Ma tutto serviva a raccontarvi quello che è successo poche sere fa.
«Per favore sbucci tu l’uovo sodo alle bambine?». Dall’altra parte lo sguardo non è annoiato, non scocciato e neppure svogliato. È semplicemente e definitivamente terrorizzato. Neppure il tuo sguardo di fronte alla caldaia bloccata è paragonabile. Gira per la cucina per 10 minuti dicendo di non vederlo. Poi lo trova sotto il suo naso e capitola: «Non ho mai sbucciato un uovo sodo, non sono capace».