Il clima ti cambia
C’è chi dice sia tutta una “fake news”, c’è chi tira in ballo i negazionisti e chi esagera. Altri per dimenticare, mangiano… altri ancora protestano
Di laRegione
Luigi era confuso. La storia del cambiamento climatico e delle temperature che salgono gli dava alla testa. Di sera, la sua fidanzata, seduta sul letto e con l’ultima sigaretta tra indice e medio, cercava di smontare le news che il poveraccio snocciolava con lo smartphone: «Ma va, dai, patata: è tutta una manipolazione…». Da quando aveva letto l’opinione di un lettore apparsa sul giornale, si era convinta che fosse una manovra dei «poteri forti», del «non so chi, ma qualcuno è». Questioni economiche insomma, il solito giro del «produci-consuma-crepa» che cantava il Lindo Ferretti negli anni Ottanta. Luigi non ci credeva e le cose le voleva cambiare. Iniziando da sé stesso e dal suo «impatto ambientale».
Per cominciare aveva iniziato a spostarsi coi mezzi pubblici, anche se due volte su tre pare perdesse la coincidenza a Lugano: tutta colpa del trenino da Ponte Tresa in perenne ritardo (ma al lavoro non gli credeva più nessuno). Poi aveva letto che fare sport aiutava. Non solo a mettere KO i chili di troppo. L’attività fisica ti permette, «nel suo massimo sforzo», di pensare, pensare, pensare… e anche di dimenticare (il che non fa mai male). Si muoveva per il Malcantone, Luigi, sfidando colonne e sacramentando contro i gas di scarico. E per mettersi alla prova si era pure iscritto a un paio di triathlon. «Ma non è che stai esagerando?», risuonava come un disco rotto la voce di lei, mentre lo vedeva steso come un materasso; lui ingurgitava integratori e non ascoltava. L’altro giorno lo hanno visto al Piazza: rideva, con in mano un panino al cotto e formaggio lungo un braccio. Pare che la fidanzata lo abbia lasciato. Tutta colpa del clima.
DAL MONDO
Da oggi, 20 settembre, scatta una settimana di scioperi e manifestazioni a livello globale organizzata dal movimento dei giovani per il clima Fridays For Future, per sensibilizzare la popolazione sulla crisi climatica e chiedere azioni concrete a governi e imprese. Il sito del movimento internazionale ispirato da Greta Thunberg parla di “oltre 2400 eventi” per la #WeekForFuture, in “oltre 115 paesi e 1000 città”. Fra gli appuntamenti da segnalare, la manifestazione a New York del 20 settembre, con la presenza della stessa Greta. Durante la settimana si terranno iniziative di vario genere: sit-in, cortei, concerti, assemblee ed eventi come #BellForFuture, #TreesForFuture, #ScientistsForFuture, #ResearchersDesk. Sabato 21 settembre sarà il World Clean Up Day, dove i volontari ripuliranno alcuni luoghi degradati. Nella UE gli attivisti chiederanno simbolicamente ai governi un pagamento di 10 euro all’ora per la rimozione della spazzatura. Domenica 22 settembre ci sarà la Giornata senza auto (#CarFreeDay) con la manifestazione delle biciclette (#BikeStrikes). Fra i paesi più coinvolti nella settimana ci sono gli Stati Uniti, con 145 città che hanno già annunciato iniziative, e l’India, con 72 città. La #WeekForFuture avviene in contemporanea con il vertice ONU sul clima Climate Action Summit 2019, il 21 e 23 settembre, al quale parteciperà anche Greta. L’attivista svedese chiuderà la settimana venerdì 27 settembre, partecipando allo sciopero del clima di Montreal ( (Canada).
DALLA SVIZZERA
Il 28 settembre prossimo, tre settimane prima delle elezioni nazionali, a Berna si terrà una manifestazione nazionale per il clima: perché le decisioni dei politici “ora e negli anni a venire, riguarderanno niente meno che il futuro delle fondamenta della vita” scrivono i promotori. L’appuntamento è alla Schützenmatte (accanto alla stazione centrale di Berna) e dalle 14 un corteo si muoverà verso Piazza Federale. Per saperne di più e tutti gli aggiornamenti sull’evento e il programma: klimademo.ch