Lingue & elvetismi. Come lo dici nel tuo italiano?

Alcune volte ci prendono in giro per quelle parole ed espressioni che con la lingua di Dante avrebbero poco a che fare. Ma non crediate, non siamo così soli…

Di Lorena Scettrini

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione.

Nel 1956 il linguista e ricercatore svizzero Robert Rüegg pubblica il volume Sulla geografia linguistica dell’italiano parlato, frutto delle sue indagini sul campo (in Svizzera e in Italia) volto a capire meglio le variazioni della lingua italiana nelle diverse regioni. Nel novembre del 2020 l’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (Olsi; www4.ti.ch/decs/dcsu/olsi/olsi/) e i suoi ricercatori (Laura Baranzini e Matteo Casoni) lanciano, in collaborazione con la Supsi-Laboratorio di Cultura Visiva, un nuovo strumento di raccolta dati che permette all’utente di contribuire alla ricerca standosene comodamente seduto a casa. Lo scopo, però, è il medesimo: disegnare una mappa della variazione geografica dell’italiano che tenga conto anche delle caratteristiche anagrafiche e sociali dei partecipanti (età, grado di istruzione ecc.). Si chiama lìdatè e, dalla partenza del progetto a oggi, sono circa 900 le persone iscritte. 

Lìdatè

Acronimo di “L’italiano dal territorio”, con due accenti voluti per farlo diventare un marchio e per ammiccare alla pronuncia regionale svizzero-italiana e lombarda della “e”, lìdatè si rivolge a tutte le persone di lingua italiana che – anche se al momento non vi risiedono – provengono da aree geografiche in cui si parla ufficialmente l’italiano. Il funzionamento è molto semplice. Dopo essersi iscritti su lidate.ch ogni settimana attraverso il sondaggio “come lo dici” i partecipanti possono indicare quali sono le espressioni e le parole da loro usate per designare un oggetto o esprimere un concetto, confrontandole con quelle degli altri e visualizzandone i risultati sulle mappe. 


La locandina di una mostra itinerante dedicata agli elvetismi (varianti tipicamente svizzere dell’italiano, del francese e del tedesco) inaugurata al Centre Dürrenmatt di Neuchâtel (CDN) nel 2019. Nel novembre del 2020 giunse alla Biblioteca cantonale di Bellinzona.

Lo ‘svizzero’

Il progetto si interessa alla variazione della lingua su tutto il territorio italofono, con un’attenzione particolare all’italiano in Svizzera e alle sue peculiarità, osservando la diffusione dei cosiddetti elvetismi: si fermano tutti alla frontiera politica o vi sono casi in cui il confine linguistico va tracciato oltre la dogana? Alcuni elvetismi sono attestati nei dizionari: per esempio, lo Zingarelli 2021 ne documenta una trentina tra cui quello forse più famoso, azione, di cui segnala l’uso in alternativa a offerta speciale e la derivazione dal tedesco Aktion. Ma gli elvetismi sono parecchi di più, si trovano soprattutto nel lessico ma non solo. Si veda per esempio la locuzione preposizionale “a dipendenza di” che, nell’italiano svizzero convive con “a seconda di”. Le informazioni raccolte con lìdatè saranno anche da stimolo per la realizzazione di un Vocabolario dell’italiano della Svizzera italiana. Il progetto ha inoltre un obiettivo di divulgazione e di approfondimento delle conoscenze sulla realtà e le caratteristiche linguistiche dell’italiano in Svizzera, anche per una promozione della terza lingua nazionale.

Il quiz

Nell’ottica della divulgazione (ma anche di un approccio ludico) mensilmente lìdatè propone un quiz nel quale gli utenti possono mettere alla prova le proprie conoscenze sui vari temi linguistici, sfidarsi tra loro e vincere un premio: basta rispondere correttamente alle cinque domande nel minor tempo possibile. Per informazioni: lidate.ch.

UNA MAPPA DELLE ESPRESSIONI
Rispondendo alle domande proposte sulla web app di lìdatè gli utenti contribuiscono a un aggiornamento continuo delle mappe linguistiche. Più risposte si raccolgono e più queste saranno dettagliate. Le mappe permettono agli utenti di esplorare la diffusione delle diverse forme e varietà
di italiano. Facciamo un esempio riportando la mappatura di braccioli/alette. La mappa restituisce un quadro piuttosto chiaro: la forma braccioli è diffusa su tutto il territorio italofono, mentre alette sembra concentrarsi nel territorio della Svizzera italiana – anche se si segnalano alcune attestazioni nel Milanese –, dove convive con la prima forma.

E TU, COME LO DICI?
Questi termini fanno riferimento all’oggetto rappresentato qui sotto. E tu, come lo chiami: spillatrice, graffatrice, agrafeuse, pinzatrice oppure cucitrice?

 

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