I giovani sono ‘verdi’ di slogan
Facciamocene una ragione: anche le recenti manifestazioni dei ragazzi in difesa del pianeta dimostrano solo quanto noi adulti siamo ‘vecchi’.
Di laRegione
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.
“Fate l’amore non la plastica!”. Geniale. Come non rimanere ammirati dalla creatività dei ragazzi che hanno sfilato in corteo in tutto il mondo per affermare il diritto alla salute del Pianeta? Un successo straordinario, quello dei Fridays for Future, nonostante molti cosiddetti rosiconi (be’, bisogna stare al passo anche col lessico) di varia estrazione deridano questa «meglio gioventù» prevedendo delusioni e sgonfiori. Mummie è la risposta sui cartelli. Noi li chiamavamo matusa – abbreviazione del vecchio, eterno Matusalemme –, ma la sostanza del gap generazionale non cambia.
Già, cartelli e cartelloni, slogan e striscioni che hanno lasciato il segno. Rari quelli di goliardia stupidotta, la maggior parte invece sorprendenti per l’intelligenza e lo spirito con cui i giovani manifestanti hanno personalizzato i loro messaggi. Ho visto diverse ragazze, per esempio, innalzare a braccia tese un cartello con la scritta “This girl is on fire”: esprimere cioè una partecipazione fisica alla causa dell’ecologia, anima e corpo.
Oltre stereotipi e perbenismo
Questa prospettiva di adesione totale con il proprio corpo, le proprie urgenze e le proprie emozioni (certo anche contraddittorie, ma quale movimento non ha mai avuto interne contraddizioni?) dischiude fatalmente uno scenario amoroso e sessuale hot, bollente. Dove la temibile crescita della temperatura terrestre a causa del riscaldamento globale è metafora contrapposta alla febbre della passione fisica, considerata invece positiva.
Qualcuno ha storto il naso di fronte alla fotografia di un giovane manifestante che ha tratteggiato una silhouette femminile con il pelo pubico verde, accompagnando il disegno con la frase L’unico bosco che vorrei infiammare. Apriti cielo! Sentenze moraliste, ostracismo politico, accuse di maschilismo. E invece bisogna capire che quel cartello è una «cosa» bella, non è sbagliato né sessista, se è vero che molte ragazze non sono state da meno. Una dimostrante: This Planet is getting hotter than young Leo DiCaprio: ovvero questo pianeta sta diventando più caldo di DiCaprio da giovane. Da giovane, si noti bene, quando l’attore era un sex symbol per le adolescenti.
Noi adulti pieni di giudizio e di buon gusto («Ai miei tempi…») dovremmo riflettere sul nostro vecchismo: la sindrome di coloro che non vedono l’ora di invecchiare perché credono di guadagnare credito e saggezza con l’avanzare dell’età. Non è detto, cari miei. Spesso, invece, con l’età traballa la memoria. Al punto che non ci ricordiamo di quanto sia stato scandalosamente figo John Lennon nel 1969 a rilasciare un’intervista sulla pace e sulla guerra, mentre era a letto con Yoko Ono.
SETTE PROVOCAZIONI PER CAPIRE
Goliardico
«Ci state scaldando le birre!». Effettivamente, un punto di vista un po’ particolare.
Metaforico
«Vorrei che i problemi ambientali fossero piccoli come le mie tette (boobs)». Quando si dice fare propria una causa.
Malizioso
«Meno estate più patate». Sorge il dubbio che non si stia parlando di tuberi.
Psicologico
«Dire che il riscaldamento globale non ha senso è come dire a una donna incazzata ’calmati‘!».
Politico
«L’ambientalismo senza anticapitalismo è giardinaggio». La frase è dell’attivista Chico Mendes, un raccoglitore di caucciù brasiliano, sindacalista e ambientalista, assassinato nel 1988.
Brutale
«Ci avete rotto i polmoni». Con riferimento all’inquinamento e all’incendio della foresta amazzonica, considerata il polmone del mondo.
Autoironico
«Usate meno carta». Messaggio importante ma microscopico, ahinoi si perde nella folla e nei cartelloni fai-da-te…