Il giorno (e la notte) della civetta

In questo caso il capolavoro di Leonardo Sciascia e la mafia centrano poco. Ma essendo un animale “crepuscolare” a certi misteri è forse abituata…

Di Chiara Piccaluga

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Piccolo rapace notturno dagli occhi gialli, lungo 22 centimetri e dal peso di circa 200 grammi, è originario dell’area mediterranea e delle steppe semidesertiche dell’Asia, si è insediato nell’Europa centrale seguendo l’essere umano.

È un uccello stanziale, infatti passa tutto l’anno nel proprio territorio. Si ciba di piccoli roditori e grossi insetti, ma anche di uccelli e rettili di piccole dimensioni, solitamente caccia le sue prede al suolo partendo da un posatoio. Nidifica in cavità naturali come alberi da frutto o altri spazi vuoti come le nicchie nei muri. A partire da febbraio inizia a delimitare il proprio territorio con il canto. Il piumaggio è generalmente di colore marrone-grigio con macchie bianche sul dorso, più chiaro e striato di scuro nella parte inferiore. Il becco è corto e uncinato, la testa piatta e i sopraccigli che ornano gli occhi sono bianche.

L’accoppiamento

Gli esemplari maschi sono più piccoli delle femmine e la riproduzione avviene da aprile a luglio. La femmina depone 3-5 uova bianche, che si schiuderanno dopo un’incubazione di 22-30 giorni e i giovani lasceranno il nido dopo circa 20 giorni, prima di essere in grado di volare. Da agosto in poi verranno scacciati dal territorio dei genitori, e ne cercheranno uno tutto loro nel raggio di qualche chilometro. Quante sono le civette sul comò? In Ticino nel 2005 era praticamente scomparsa, rimanevano solo quattro coppie confinate sul Piano di Magadino, per questo nel 2008 Ficedula e BirdLife Svizzera hanno dato avvio a un grosso progetto di conservazione. Dall’inizio del progetto la popolazione di civetta è aumentata a 9 coppie nidificanti nel 2010, a 17 nel 2013, primo anno in cui la specie è ricomparsa anche nel Mendrisiotto, e infine nel 2021 a 24 coppie, il massimo raggiunto negli ultimi 30 anni.
L’incremento è senza dubbio il risultato delle misure adottate in favore di questa specie e, in particolare, del fatto che, dopo anni, sono state studiate e posate cassette nido adatte alle civette ticinesi. Queste cassette nido differiscono da quelle utilizzate in altre regioni della Svizzera e dell’Europa centrale, che non erano mai state utilizzate dalle civette ticinesi. Nel corso del 2021 sono state realizzate molte altre misure di conservazione concrete tra cui la piantumazione di 219 alberi da frutto d’alto fusto e 661 arbusti; anche la gestione di circa 25 ettari con lo sfalcio a mosaico principalmente sul Piano di Magadino, nonché la creazione di strutture per favorire uccelli, insetti e in generale la biodiversità.


© Simon Wantling

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