Panchine per l’anima

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Di laRegione

di Andrea Fazioli

Le panchine sono casa nostra. Nel momento in cui ci sediamo, che sia nel nostro quartiere o in una città remota, ogni panchina ci appartiene. Quella breve sosta, quel momento di contemplazione è un invito a cogliere l’anima più intima di un luogo. Di recente sono stato in Polonia, in Perù, in Ecuador e in Colombia, per un giro di conferenze in occasione della «Settimana della lingua italiana
nel mondo». A Varsavia, a Katowice, a Lima, a Quito, a Bogotà mi è capitato di mostrare agli studenti che mi ascoltavano le pagine su Ticino7, invitandoli a suggerirmi qualche «ławka publiczna» o qualche «banco publico» da visitare.
Ho seguito i loro consigli: su questo numero potete leggere la panchina polacca, sui prossimi quelle sudamericane. Da quello scambio di panchine è nato un dialogo a tutto campo sui nostri paesi, sulla letteratura, sull’arte. A un certo punto una studentessa mi ha chiesto se in Ecuador ci fosse la possibilità di abbonarsi al settimanale che state sfogliando… Ho trovato la domanda commovente, nella sua ingenuità, perché testimoniava una curiosità vitale, un desiderio di conoscenza. Abbiamo poi parlato del mio libro, Succede sempre qualcosa, e di come a volte basti poco per accendere la fantasia: una piazza di periferia, una frase inaspettata, una canzone, uno sguardo e, perché no, anche una panchina. Nota della Redazione Domenica 25 novembre alle ore 11
Andrea Fazioli presenterà Succede sempre qualcosa (Ed. Casagrande) nella hall del LAC a Lugano.

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