Lavoro a credito

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Di laRegione

«Le cose si comprano quando te le puoi permettere» era una sorta di massima in molte famiglie ancora pochi anni fa. Poi i costumi sono evoluti velocemente e le mode hanno imposto stili di vita che per molti, però, si rivelano fuori misura rispetto alle forze finanziarie disponibili. Poco importa, oggi non vi è nulla che non si possa acquistare «a credito»; anche se nel caso del leasing (vedi automobili) dovremmo parlare piuttosto di beni di consumo che altri «ci prestano». Dallo smartphone alle spese per matrimoni e banchetti, tutto è accessibile a tutti, e visto che avere dei debiti a volte è ben più redditizio che non averli, la mancanza di contanti non scandalizza nessuno. La virtualità del denaro impera e i sistemi di pagamento si sono adeguati com una sempre crescente automatizzazione e ricadute sociali e occupazionali mica da ridere. Se anche in Ticino le casse «fai da te» nei grandi magazzini non sono più una novità, a Seattle, Stati Uniti, sono andati ben oltre. Pochi giorni fa Amazon (chi altri?) ha aperto un punto vendita privo di cassieri. Al loro posto un sofisticato sistema di telecamere e sensori gestiti dall’erede di HAL 2000 (quello di Odissea nello spazio, per capirci), una macchina in grado di riconoscere il cliente e seguirne i movimenti all’interno del negozio: all’ingresso un tornello scannerizza lo smartphone dei visitatori e aggiorna il carrello della spesa di ognuno. All’uscita il sistema addebita sul conto i prodotti acquistati (come accade online), eliminando la necessità delle casse. A Seattle cassiere e cassieri invece di ritrovarsi all’interno del negozio, hanno deciso (rivendicazioni alla mano) di presidiarne l’entrata: a loro il nuovo negozio «non piace».

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